Il 29 giugno si è tenuto presso l’Agriturismo Poggio di Sotto di Agriambiente Mugello a Galliano (Barberino di Mugello) l’incontro “Agricoltura ecologica e cooperazione per l’ambiente”, un Consiglio di Dipartimento del settore Agroalimentare e Pesca di Legacoop Toscana allargato alla partecipazione delle altre cooperative.
“La giornata di oggi – ha detto Massimo Carlotti, responsabile del Dipartimento Agroalimentare e Pesca di Legacoop Toscana – fa parte di un progetto di approfondimento che abbiamo messo in piedi nel 2023 nell’idea che per provare a fare meglio il nostro lavoro sia imprescindibile confrontarsi e ascoltare esperienze di esperti del settore. È fondamentale per le nostre cooperative la costante attenzione al mondo della sostenibilità, del biologico e dell’innovazione e contributi come questi sono molto importanti”.
Video | Intervista a Massimo Carlotti
Leonardo Bottai, presidente di Agriambiente Mugello ha presentato la cooperativa e ne ha ripercorso la storia. Oggi Agriambiente Mugello conta 60 soci, 90 dipendenti, l’età media dei lavoratori si è abbassata e si attesta su circa 45 anni. La cooperativa si caratterizza per la produzione biologica. Opera nei settori dell’agricoltura zootecnia e allevamento (da due anni ha avviato anche allevamento di bufale da latte), oltre che in quello della forestazione e verde e in piccola percentuale nella gestione di due agriturismi e un maneggio.
Marta Landi, responsabile commerciale e sviluppo business Agriambiente Mugello ha parlato dei nuovi progetti su cui la cooperativa sta lavorando nel settore lattiero-caseario e in quello della pasta. “Siamo sempre stati un’azienda che produceva per terzi e che faceva anche servizi ecosistemici, ora avvertiamo forte l’esigenza di farci conoscere dai consumatori e dai cittadini e per questo abbiamo deciso di dare vita a dei nostri prodotti caratterizzati da quegli ideali che ci contraddistinguono: una filiera certificata biologica, equa e interamente toscana”.
Sergio Soavi sta seguendo il progetto “Filiere” per Legacoop Toscana: “Stiamo promuovendo incontri itineranti nelle aziende con esperti che possano darci una mano per capire se siamo nella direzione giusta – ha detto Soavi -. Le reti hanno un fondamento economico ma prima c’è un fondamento di stima e amicizia reciproca, c’è il bisogno delle persone di mettere a patrimonio l’empatia rispetto al modo di vivere l’azienda. Dobbiamo approfittare del momento di difficoltà per far capire che il sistema cooperativo può costituire un’alternativa: Agriambiente ci ha raccontato una storia di aggregazione e di sviluppo coraggioso”.
Ospite della mattinata Lucio Cavazzoni, già presidente di Alce Nero, impresa fra agricoltori biologici, apicoltori, produttori fair-trade e oggi presidente di Good Land, impresa dedicata alle aree agricole più difficili per contribuire a generare strumenti di impatto sociale mirati alla produzione di cibo vero e sano per l’uomo e per l’ambiente.
Nel suo intervento Cavazzoni si è concentrato sul tema delle “due agricolture”. “La prima si occupa solo di produzione, la seconda di riproduzione della vita (cibo, ambiente, paesaggio, casa, convivenza, equilibrio-armonia)”, ha detto Cavazzoni. “Bisogna scegliere e promuovere una agricoltura artigiana, che ricostruisce territorio e comunità – ha aggiunto – Un’agricoltura artigiana, quindi il contrario di industriale, accogliente verso le persone ma in generale verso tutto l’essere vivente, ambientalista, ovvero che ha l’ambiente come elemento fondamentale da difendere e contribuire a ricostituire, attivante ovvero attiva e non passiva, capace di attivare contenuti nuovi. Un’agricoltura, quindi, con una funzione diversa: essere anello di ricostituzione di una relazione con il vivente”. Altro tema affrontato da Cavazzoni è stato quello del passaggio dalla corporazione alla cooperazione: “Sviluppare il proprio business non è abbastanza, occorre cooperare tra diversi” ha aggiunto il presidente di Good Land.
Video | Intervista a Lucio Cavazzoni
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