Kit di oggetti simbolici, campagne social, manifesti e anche un gioco per comunicare la cooperazione. Sono alcuni dei progetti presentati oggi a Firenze dagli studenti che hanno preso parte al workshop “Comunicare la cooperazione”, promosso da Legacoop Toscana insieme al Design Campus dell’Università di Firenze e sostenuto da Fondazione Noi Legacoop Toscana. Sedici gli studenti e studentesse che hanno preso parte al workshop e che frequentano il Corso di Laurea Triennale in Product, Interior, Communication and Eco-social Design e il corso di laurea magistrale in Design per l’Innovazione Sostenibile.
“Quest’anno abbiamo chiesto agli studenti come poter raccontare all’esterno l’essenza del movimento cooperativo – ha detto la vicepresidente di Legacoop Toscana Irene Mangani -. Avvertivamo due necessità: raccontarci al meglio come movimento cooperativo e avere un punto di contatto con i giovani che spesso hanno sì dentro i valori della cooperazione, ma in maniera inconsapevole. Questo percorso fatto insieme è stato reso fertile dalla disponibilità, passione e interesse degli studenti e delle studentesse e, vista la qualità dei progetti presentati, potremmo approfondire alcune di queste idee per farle diventare qualcosa di concreto”.
“L’idea che l’Università sta da una parte e l’impresa dall’altra è ormai superata – ha sottolineato Giuseppe Lotti, presidente del corso triennale di laurea in in Product, Interior, Communication and Eco-social Design nonché coordinatore del Laboratorio di design per la sostenibilità del Design campus – Molti studenti conoscevano il tema della cooperazione, ma solo fino a un certo punto. Gli studenti esprimono la capacità di vedere le cose diversamente, quello ‘sguardo dell’altro’ che è un modo diverso di vedere le cose. Inoltre, il nostro team ha un approccio interdisciplinare, ad esempio ha collaborato con noi anche un biologo”.
Margherita Vacca, ricercatrice del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze ha illustrato il percorso svolto dai ragazzi. “È stato fatto un lavoro di una settimana sulle tematiche della cooperazione, poi due giorni intensivi nella sede della Cooperativa di comunità del Teatro Povero di Montichiello e in seguito dei giorni di lavoro intensivo al Design Campus di Calenzano. Abbiamo lavorato su progetti a livello di concept di prodotto e di comunicazione, mirati a trasmettere il fare cooperativo e ad aiutare le cooperative a comunicare in maniera più strategica il valore aggiunto del loro operato”.
“La cooperazione tra il mondo del sociale e del design funziona e produce cose molto interessanti ” ha detto Fabio Ballerini, anche lui ricercatore presso il Design Campus, collegato in videoconferenza.
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I progetti in breve
Maggiore uguale tre, Aurora e Alice
Un kit contenente piccoli oggetti narranti, in grado di raccontare i valori principali della cooperazione. Come se fossero gli ingredienti di una ricetta, ogni gruppo può comporre per la propria cooperativa il totem che preferisce assembleando gli oggetti, non c’è una ricetta uguale per tutti.
Pensa orizzontale, Erika e Maria
Campagna di comunicazione social per avvicinare i giovani alle cooperative. Si compone di una pagina instagram con contenuti informativi (“Lo sai che?”), dati e pillole video, “stickers guerriglia” da attaccare in vari punti della città con i concetti della vita in cooperativa (mutualità, assemblea, collettività) e uno spot pubblicitario da visulaizzare su smartphone che invita a cambiare visione.
Manifesti comunicanti, Irene e Aurora
Il progetto si ispira agli esempi di cooperazione offerti dal al mondo della natura e fa riferimento ai principi dell’ecodesign, per realizzare dei manifesti che includano sia la natura sia la cooperazione. Ad esempio, la società delle formiche permette di comprendere l’importanza dell’altruismo e della cooperazione.
/elementum, Gregorio e Diletta
Una collezione di oggetti simbolici in terracotta e sughero, ovvero una serie di totem con una base comune a tutti gli oggetti che esprimono diversi concetti e valori caratteristici della cooperazione. Può essere realizzata anche la miniatura di ogni totem che diventa un timbro.
Naturale cooperazione, Giulio e Delio
Ci si ispira ad alcuni esempi che arrivano dal mondo naturale per esprimere alcuni concetti: tre elementi che cooperano insieme per la sopravvivenza e rendono possibile la vita in un ecosistema e la rappresentazione della crescita orizzontale. Questa naturale cooperazione è il punto di partenza per realizzare attraverso un linguaggio giovanile manifesti, animazioni, post instagram e merchandising.
Pattern cooperante, Noemi e Arianna
Vengono proposti tre pattern per esprimere tre valori che caratterizzano la cooperazione: la partecipazione (firma), la diversità (7 shape come 7 sono i principi della cooperazione) e lo scopo comune (germoglio). Attraverso l’uso di colori pop, i pattern possono comunicare a una platea giovane e tradursi in packaging, gadget, immagini per instagram o poster.
Spazio digitale, Nomuun
Un’applicazione digitale per far conoscere meglio la realtà della cooperativa di comunità di Monticchiello, per una maggiore condivisione e per farsi conoscere all’esterno attraverso un calendario, un blog, e informazioni utili, sia per i soci della cooperativa sia per il pubblico.
Gioco per rappresentare una cooperativa, Alessandra e Chiara
“Coopenga” si ispira al gioco Jenga ideato da Leslie Scott, ma in questo caso i mattoncini (che rappresentano idee e dialogo) non vengono tolti bensì inseriti e ci sono anche delle palline che rappresentano le persone (si gioca con un minimo di tre giocatori). I mattoncini sono realizzati utilizzando materiale di riciclo, proveniente da cassette di legno.
Libro vivo, Natascia
Un libro game interattivo, ecologico, di produzione cooperativa. La produzione stessa del prodotto incarna il valore della collaborazione. Altra caratteristica è l’ecosostenibilità: nell’ultime pagine ci sono dei semi, e una volta svolto il gioco le pagine concimeranno il futuro germoglio.
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