Si è svolta stamattina a Firenze l’assemblea del Dipartimento Consumo di Legacoop Toscana, un’occasione per fare il punto sui progetti intrapresi dal Dipartimento dal 2019 ad oggi e per delineare le strategie future. In particolare, l’assemblea ha espresso parere favorevole ad andare avanti nel progetto di costituzione di un’associazione delle cooperative di consumo dell’Italia centrale.
“La giornata di oggi rappresenta il primo passaggio di una discussione per arrivare alla costituzione di una associazione delle cooperative di consumo dell’Italia centrale che veda insieme Toscana, Umbria e Lazio”, ha detto Roberto Negrini, presidente di Legacoop Toscana e responsabile del Dipartimento Consumo. Negrini ha quindi indicato i futuri step verso la costituzione della nuova associazione: “A settembre si dovrà siglare un protocollo tra Legacoop Toscana, Legacoop Umbria e Legacoop Lazio e Ancc-Coop per svolgere poi, in dicembre, l’assemblea costitutiva vera e propria”.
Nel suo intervento Negrini ha ricordato il processo di riorganizzazione intrapreso da Legacoop Toscana a partire dall’ultimo congresso regionale dell’aprile 2019, che ha visto, oltre ad un riassetto dei Dipartimenti, anche la riunificazione dei centri servizi in un’unica struttura (CST).
Nell’ambito del Dipartimento Consumo sono nati due progetti mirati alla costruzione di nuovi modelli finalizzati a rinnovare il sistema.
Il Progetto Toscana, che vede il supporto e la collaborazione di Unicoop Firenze, guarda alle piccole e medie cooperative per costruire una rete di imprese in cui ogni cooperativa abbia la propria sostenibilità economica sul territorio, ma possa al tempo stesso delegare una serie di attività ad un livello superiore. La proposta si articola quindi su due livelli: da un lato un negozio rinnovato, in grado di dare più servizi ai soci e al territorio, dall’altro la creazione di una rete o federazione regionale che si occupi di alcuni elementi di difficile gestione per i piccoli negozi.
Il secondo progetto ha al centro invece le Sinergie sulle attività sociali e coinvolge le quattro cooperative consumo più grandi, puntando a creare una rete di attività sociali comuni tra tutti i soci delle cooperative di consumatori.
“Dai primi dati relativi ai bilanci 2021 – ha detto Franco Cioni, che sta seguendo per Legacoop Toscana il Progetto Toscana – emerge che la maggioranza delle piccole cooperative di consumo ha risultati negativi, inoltre le vendite primo semestre 2022 chiudono in leggero calo malgrado l’inflazione. Le tariffe energetiche sono la seconda voce di costo dopo quello del lavoro, mentre cresce la difficoltà sia fronte della ricerca di personale, sia nel ricambio dei gruppi dirigenti”. Sono 43 le cooperative medie e piccole appartenenti al Dipartimento Consumo: le cooperative medie (negozi oltre 250 mq) sono 15, con 32 punti vendita mentre le piccole (negozio inferiore a 200 mq) sono 28. “Il consorzio CIS sarà uno degli strumenti fondamentali per una nuova organizzazione dei servizi delle piccole cooperative – ha detto Cioni -. Nel 2020 abbiamo affrontato emergenza covid, nel 2021 ci siamo dedicati ad una mappatura delle cooperative, a riattivare il sistema relazioni, alla revisione dei sistemi informatici, delle attività promozionali e della comunicazione, gestione dei prezzi, logistica, nuovi servizi. Ora è il momento di accelerare nel percorso di cambiamento”. Come ha sottolineato Diego Domenicucci (Legacoop Toscana) su alcuni di questi aspetti (comunicazione, allestimento punti vendita, energia), è stato siglato un protocollo di intesa tra CIS e Inres. “Occorre fare squadra – ha detto Domenicucci – per una collaborazione strutturata tra cooperative di consumo facendo leva sulla presenza diffusa sul territorio e puntando sulla qualità del prodotto a marchio”.
La vicepresidente di Legacoop Toscana Irene Mangani ha illustrato il progetto dedicato alle Sinergie sulle politiche sociali. Quattro grandi cooperative (Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Unione Amiatina, Coop Centro Italia) hanno iniziato a lavorare in maniera sinergica per promuovere campagne di attivazione sociale e sono state organizzate una serie di campagne di raccolta fondi in grado di attivare i diversi territori, come Un vaccino per l’Africa, Coop for Ucraina, a cui hanno aderito anche le piccolissime cooperative. “Abbiamo provato a declinare l’essere soci Coop come avere l’opportunità per conoscere e stare insieme dappertutto, questo significa entrare in contatto con occasioni proposte dalla propria cooperativa ma anche dalle altre con cui questa è in rete – ha sottolineato Mangani -. Abbiamo iniziato a creare sinergie anche con le cooperative di comunità. Siamo gli unici che lo stanno facendo, è una grande una sfida ma al tempo stesso una peculiarità da valorizzare: ora, oltre a mettere in condivisione tra le cooperative le cose che già facciamo, il passo avanti da fare è capire come innovare il modello”.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e presidente di ANCC-Coop, che ha sottolineato l’importanza di “cooperare tra cooperative” soprattutto sul proprio territorio e della competizione valoriale dei prodotti, che rispetti l’ambiente e il lavoro.