Continua l’impegno di Terre dell’Etruria nel campo della sostenibilità. Nei giorni scorsi, la cooperativa agricola con sede a Donoratico (Li) ha concluso un importante accordo con Enel per certificare la parte di energia acquistata sul mercato come “energia verde al 100%”. Un passo significativo, non certo il primo sulla via degli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Come riferisce Filippo Martinelli, responsabile della comunicazione e dell’innovazione di Terre dell’Etruria, quella intrapresa dalla cooperativa è una sfida che parte da lontano: “Nel 2011 – racconta – abbiamo avviato la costruzione di due impianti per la produzione di energia fotovoltaica rinnovabile. Uno con capacità produttiva di circa 140Kw presso la sede sociale di Donoratico; l’altro, da 62Kw, nel nostro centro di Venturina. Nel 2014, a seguito della fusione con Agrimaremma, la dotazione si è poi estesa al centro di Sgrillozzo (Manciano), dove è stato installato un impianto più piccolo da 19Kw. Possiamo infine contare su altri due impianti di produzione di energia rinnovabile che però non sono di diretta proprietà di Terre dell’Etruria: il primo è situato sulla centrale ortofrutticola di Braccagni e viene utilizzato dalla cooperativa per la lavorazione delle produzioni ortofrutticole, soprattutto biologiche. Il secondo, recentemente acquisito in seguito all’accordo con la cooperativa Co.p.a.c.a., si trova invece a Polverosa, produce 20Kw di energia verde ed è utilizzato in toto da Terre dell’Etruria per la vendita dei mezzi tecnici agricoli”.
L’accordo con Enel permetterà a Terre dell’Etruria di vedere il proprio fabbisogno energetico completamente coperto da energia rinnovabile, segnando una direzione precisa che non sembra destinata ad arrestarsi. “Stiamo valutando la possibilità di installare altri impianti fotovoltaici utilizzando i tetti dei capannoni più vocati alla produzione di energia solare – conclude Martinelli: – questo tipo di analisi non risulta più semplice come quando furono installati i primi impianti, ma vale la pena condurla per garantire ulteriori risparmi e migliorare la sostenibilità”.
Intanto, a supportare la linea intrapresa sono arrivati anche i primi dati: nel corso del 2019 Terre dell’Etruria è riuscita a risparmiare ben 160.000 chili di anidride carbonica, il traguardo più significativo dall’inizio di un progetto che non riguarderà solo ed esclusivamente l’energia rinnovabile. È infatti Francesca Cupelli, responsabile sviluppo e coordinamento filiere, politiche sociali e promozione cooperativa di Terre dell’Etruria, a sottolineare che “gli obiettivi che siamo impegnati e ci impegneremo a perseguire per la tutela dell’ambiente, della sicurezza alimentare, dei consumatori e dei nostri agricoltori-conferitori sono e saranno centrali per indirizzare le nostre scelte su investimenti, adozione di nuove pratiche gestionali, sviluppo di nuove filiere e investimenti in risorse umane dinamiche e competenti. Traguardi orientati ad un’agricoltura di alto valore ecologico ed etico, alla cui base persiste la volontà di lavorare su prodotti sicuri, garantiti, certificati e territoriali”.
Un’attenzione che finora è stata concretizzata tanto attraverso un monitoraggio attento del lavoro legale, quanto nella promozione di filiere sostenibili e innovate: oltre a quella cerealicola di “Pasta La Tosca”, marchio rilanciato in cooperazione con Unicoop Firenze e caratterizzato da grano 100% toscano coltivato senza l’uso di glifosato, importanti passi in avanti sono stati compiuti nel settore ortofrutticolo, dove il progetto “Belli Dentro” ha segnato un punto di svolta per la riduzione dello spreco alimentare.
“In questa prospettiva – racconta Paolo Simonelli, responsabile del settore Ortofrutticolo della cooperativa – stiamo sviluppando anche la centrale ortofrutticola di Braccagni, in cui sta crescendo l’area dedicata al biologico, e ci auguriamo che questo trend possa continuare. In vista dall’autunno stiamo inoltre rivedendo il packaging per quei prodotti che si prestano al confezionamento come le zucchine col fiore, i pomodori e i meloni. Il nuovo packaging sarà sostenibile, riciclabile e biodegradabile, e faremo scomparire del tutto la plastica. Grande attenzione anche all’etichetta, che conterrà informazioni per il tracciamento della filiera grazie a un qr code che comunicherà la provenienza dei prodotti, e al progetto “Residuo Zero”, ormai pronto a partire”.
Quella intrapresa da Terre dell’Etruria risulta quindi una strada ormai imprescindibile, orientata a rispondere ad esigenze ambientali e produttive sempre più sentite. Soprattutto, però, un modo per rispondere in modo convincente alla richieste dei consumatori, i quali si stanno mostrando sempre più attenti e sensibili al consumo di prodotti locali, sostenibili e biologici.