Come recuperare un oliveto abbandonato: lo hanno raccontato e mostrato i protagonisti della Montalbano Olio e Vino Società Cooperativa Agricola a Lamporecchio (FI) alla vicepresidente e assessora Stefania Saccardi stamani in visita al Piano Strategico Gruppo Operativo dal titolo “Il recupero del patrimonio olivicolo Toscano: azione di contrasto ai cambiamenti climatici per lo stoccaggio di CO2 attraverso una gestione innovativa, cooperativa e sostenibile del territorio”. Il piano, grazie al finanziamento della Regione Toscana, è in corso di realizzazione da parte della Cooperativa insieme alle Università di Firenze e di Pisa, il CNR, D.R.E.Am Italia e due aziende agricole socie della cooperativa Montalbano.
Presenti il presidente della cooperativa Cesare Paganelli, il responsabile del progetto Giancarlo Faenzi e il Responsabile del Dipartimento Agroalimentare e Pesca Legacoop Toscana Massimo Carlotti. Insieme alla vicepresidente Saccardi c’erano i consiglieri regionali Marco Niccolai ed Enrico Sostegni. “E’ un bel progetto di collaborazione – ha detto Saccardi – per riappropriarsi di terreni abbandonati e farli tornare a vivere”.
Dopo la visita alla cooperativa Montalbano, la vicepresidente e i consiglieri hanno incontrato i sindaci della zona insieme al senatore Dario Parrini.
“Dobbiamo far sì – ha quindi detto Saccardi – che l’olio diventi attrattore come il vino toscano. Uno dei progetti che abbiamo candidato per il PNRR riguarda proprio l’olio. Dalle piante dei vivai, alla piantumazione, fino al prodotto finale e alla sua commercializzazione”.
Applicare un modello organizzativo di gestione e strumenti tecnici innovativi per rimettere in produzione oliveti in abbandono e allo stesso tempo esaltare le capacità mitigative ai cambiamenti climatici dell’agro-ecosistema olivicolo: questo l’obiettivo del Piano Strategico del Gruppo Operativo, ovvero uno strumento finanziato dalla Regione Toscana che mette a disposizione delle aziende agricole strumenti tecnologici e formazione.
Il piano prevede azioni finalizzate alla sensibilizzazione e coinvolgimento degli agricoltori locali sulle problematiche ambientali inerenti l’abbandono della produzione olivicola in contrapposizione ai vantaggi che si possono ottenere dalla riconversione di oliveti sia di produttività sia di miglioramento della qualità paesaggistica, e dunque dell’offerta turistica del territorio. Il tutto utilizzando tecnologie all’avanguardia per il monitoraggio delle colture così da ottimizzare la produzione e garantire la sostenibilità economico-ambientale del sistema.
Grazie al coinvolgimento diretto di due aziende pilota che “contaminano” l’innovazione verso le aziende olivicole dell’intero comprensorio del Montalbano, sarà diffusa il più possibile la sua adozione.
Questo processo sarà favorito anche dall’organizzazione di numerose attività di informazione, formazione e trasferimento della conoscenza delle metodologie e tecniche innovative in cui le due aziende faranno da “vetrina reale” dei benefici derivanti dall’applicazione delle innovazioni proposte.
Il piano proposto ha come ambizione finale quello di rappresentare per il comparto olivicolo toscano un modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale di facile replicabilità anche in altri contesti rurali, da considerarsi anche come strumento di tutela delle produzioni di qualità e la conservazione del paesaggio rurale toscano.
Ultima tappa della visita è stata la Montalbano Agricola Alimentare Toscana spa a Vinci, alla presenza del presidente Giuseppe Piscopo.