Betadue di Arezzo e Samarcanda di Firenze non realizzeranno la semplice somma di due cooperative sociali ma un nuovo soggetto dell’imprenditoria sociale in Toscana. Nella sua carta d’identità ci sono 430 soci, 750 lavoratori, 260 persone svantaggiate inserite nei cicli produttivi e, infine, 25 milioni di euro di ricavi.
Il progetto di fusione che darà vita a gennaio alla nuova Betadue verrà presentato venerdì 23 giugno alle Murate di Firenze, alle ore 17.30 nella sala Wanda Pasquini (ex Sala delle Vetrate) in Piazza Madonna della Neve. Interverranno i due presidenti che stanno gestendo il processo di unificazione: Gabriele Mecheri di Betadue e Consuelo Buggiani di Samarcanda. Con loro Eleonora Vanni, Presidente nazionale di Legacoopsociali. Il 26 giugno si riuniranno poi i Consigli d’amministrazione delle due cooperative per le procedure formali.
Sarà una fusione capace di valorizzare la storia delle due cooperative, i loro gruppi dirigenti e i loro soci. Esperienze diverse, in due realtà territoriali differenti che verranno congiuntamente messe a disposizione di un progetto unitario che, accanto al nome di Betadue che avrà il nuovo soggetto, vedrà anche quello di Samarcanda che sarà dedicato a un’importante azione della cooperativa sulla sua mission principale e cioè l’inclusione lavorativa.
Per Betadue quest’ anno segna i 25 anni dalla fondazione e la fusione con Samarcanda.
“L’aggregazione con altre cooperative fa parte integrante della nostra storia – commenta Gabriele Mecheri (in foto) -. Ogni volta non ci siamo limitati ad “aumentare di peso” ma ad affinare la nostra strategia e il sistema dei servizi per le comunità locale. Anche con Samarcanda condividiamo alcune parole chiave: inclusione, partecipazione, innovazione. Parole che sono alla base di un’imprenditorialità sociale in grado di non lasciare indietro nessuno, svolgendo attività sostenibili e in grado di generare nuovi investimenti”.
La conferma viene da Consuelo Buggiani, Presidente di Samarcanda: “Ci stiamo incamminando verso la fusione perché siamo simili nei valori, nel cercare il “sogno” di un mondo migliore, fatto di senso di responsabilità sociale, di solidarietà e cooperazione come strada che porta al successo di tutti, e provando a rendere reale nella vita di tutti i giorni, semplicemente, lavorando. Lavorando nei nostri servizi, pulendo, cucinando, guidando e raccogliendo rifiuti e rispondendo al telefono, lavoriamo in realtà su chi ci guarda e su di noi, lavoriamo perché il valore del nostro lavoro sia visibile e riconosciuto, così come sia riconosciuto il valore delle lavoratrici e dei lavoratori. Lavoriamo tutti i giorni per spogliare di pregiudizi e stigmatizzazioni il giudizio su chi siamo. Vogliamo offrire a chiunque un luogo dove crescere, autodeterminarsi, a volte riscattarsi, dove sia possibile a volte avere seconde occasioni. Il contesto mondiale degli ultimi anni: pandemia, esacerbarsi della guerra alle porte dell’europa, hanno accelerato il processo di avvicinamento che era già nato spontaneamente tra Samarcanda e Betadue, facendoci realizzare che l’indeterminatezza e l’incertezza del futuro l’avremmo affrontata meglio insieme. La fusione vuole dare più certezza al futuro, vogliamo creare le condizioni perché un luogo come le nostre cooperative ci sia anche tra cinquant’anni”.
Un’operazione seguita con attenzione da Legacoopsociali come evidenzia la Presidente nazionale Eleonora Vanni: “Il consolidarsi delle imprese cooperative sociali, anche attraverso fusioni, risponde prima di tutto alla necessità della creazione di soggetti capaci di affrontare le imponenti sfide del futuro facendo sistema in una logica di sviluppo sostenibile che richiede visione strategica, investimenti, capacità di innovazione e, soprattutto un fare impresa orientato alla sostenibilità oltreché economica anche sociale e ambientale. Questo l’investimento in futuro di Betadue e Samarcanda, due realtà imprenditoriali vivaci e solide, che nel dimensionamento trovano le condizioni per meglio perseguire i loro obiettivi funzionali anche ad un modello economico che mette al centro la promozione umana e lo sviluppo equo ed è presupposto per la continuità del lavoro cooperativo e per le generazioni future”.
Il primo e prossimo passo della nuova Betadue sarà la sostenibilità ambientale ed economica. Esg è un acronimo inglese: Environmental, social and corporate governance, ovvero: governance ambientale, sociale e aziendale.
“Ognuna di queste aree – concludono Mecheri e Buggiani – è considerata un pilastro, per il quale un’impresa prevede un preciso impegno, da perseguire attraverso specifiche pratiche. Il primo pilastro è il rispetto dell’ambiente, c’è poi quello sociale e infine quello dei valori aziendali”.