L’Alleanza delle Cooperative Italiane – Pesca ha dichiarato lo stato agitazione della catogoria fissando per il 12 giugno una giornata nazionale di protesta, con manifestazioni in programma a Venezia e Mazara del Vallo. La protesta nasce a seguito della scelta della Commissione europea di procedere a una progressiva riduzione dei giorni annui di attività in mare.
“Non è bastata la riduzione del 20% di sforzo di pesca attuata dall’Italia in 3 anni, la demolizione della flottadi oltre il 16% nell’ultimo decennio – sostiene l’Alleanza delle Cooperative italiane – coordinamento Pesca -, si vuole continuare a ridurre oltre al limite di redditività delle imprese portandole inevitabilmente a sbarcare gli equipaggi e a chiudere”.
Secondo l’Alleanza delle Cooperative “il commissario agli affari marittimi Pesca e Ambiente – il lituano Sinkevicius – invece di correggere il tiro estremizza la lotta alla pesca affermando che ‘lo strascico è l’attività più dannosa per il fondo marino’ senza considerare che è questo sistema di cattura che rifonisce i nostri mercati ittici. Per il Commissario europeo – prosegue l’Alleanza – evidentemente la sostenibilità della pesca è solo ambientale e qualsiasi considerazione degli aspetti economici è assolutamente trascurabile”.
La giornata di protesta vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni e delle forse politiche e sociali per “evitare che la domanda nazionale venga soddisfatta solo dalle importazioni, per non cancellare secoli di storia, tradizione, cultura della pesca in mare, per non far chiudere i nostri mercati ittici, per non desertificate le comunità costiere, per salvare migliaia di imprese e i posti di lavoro di chi esce ogni giorno in mare per portare pesce italiano sulle nostre tavole”.