Il 6 maggio a Firenze, presso l’Aula Formazione della Cooperativa Di Vittorio, si è tenuta l’iniziativa “Riforme in atto per la qualità della vita delle persone con disabilità. Focus sui centri diurni e dintorni”, promossa da Legacoop Toscana.
Ad introdurre l’incontro Irene Mangani, vicepresidente vicaria di Legacoop Toscana, che ha evidenziato come discutere di come lavorare al meglio per la qualità della vita della persone con disabilità rappresenti uno degli elementi fondativi della cooperazione sociale.
L’incontro è stato l’occasione per riflettere sulle trasformazioni in atto nei servizi rivolti alle persone con disabilità e sul ruolo che i centri diurni possono svolgere in questa prospettiva di cambiamento: un momento di confronto tra esperti, operatori, istituzioni e rappresentanti del terzo settore su come le riforme in corso possano contribuire a migliorare concretamente la qualità vita delle persone con disabilità.
“Parlare oggi di qualità della vita delle persone con disabilità significa andare oltre la semplice erogazione di servizi e riconoscere il diritto di ogni persona a costruire e realizzare il proprio progetto di vita e per farlo servono processi condivisi, corresponsabilità tra pubblico, privato sociale e comunità” evidenzia il responsabile del Dipartimento Welfare di Legacoop Toscana Gianni Autorino. “I centri diurni – aggiunge Autorino – devono diventare motore di inclusione e attivazione sociale con il contributo di famiglie, cooperative sociali, amministrazioni pubbliche e servizi sanitari, così da offrire risposte integrate e personalizzate”.
Alberto Alberani, responsabile delle cooperative sociali di Legacoop Emilia Romagna, ha presentato il lavoro e le attività che da tre anni sta portando avanti il Tavolo nazionale Legacoopsociabili, comunità di pratiche che punta a favorire lo scambio di conoscenze tra coloro che operano sul campo. Il Tavolo oggi conta oltre 300 partecipanti distribuiti in diversi gruppi di lavoro. Alberani ha evidenziato come il punto di partenza debba essere sempre quello di rendere la vita delle persone migliori, e poi di pensare ai servizi.
La riforma della disabilità (decreto 62/2024) – ha ricordato in un videomessaggio proiettato in sala la ministra Alessandra Locatelli – si focalizza sul concetto di attuazione del progetto di vita, introducendo un cambiamento significativo nella prospettiva della presa in carico della persona con disabilità. Il DL 62/2024 prevede la definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita personalizzato e partecipato.
Nel corso della mattinata è stata presentata una ricerca condotta da Legacoop sui servizi diurni, illustrata da Luca Pazzaglia della Cooperativa Labirinto (Marche). La ricerca ha convolto 39 cooperative (che contano oltre 16mila soci e oltre 23mila lavoratori) dislocate in tutta Italia e ha analizzato quattro dimensioni: i servizi diurni delle cooperative, il rapporto con le normative regionali, le criticità ed un approfondimento sul funzionamento, sulle buone prassi e sulle innovazioni, fornendo spunti e riflessioni sulla situazione attuale e sulle trasformazioni in atto.
Antonella Garganese della Cooperativa Di Vittorio ha offerto invece una lettura della situazione toscana mettendo in luce criticità, risorse e prospettive future per i centri diurni.
Coprogrammazione e coprogettazione possono essere strumenti attraverso cui la corresponsabilità può prendere forma in maniera concreta e i centri diurni possono diventare anche in Toscana luoghi di sperimentazione di nuovi modelli. Di questo si è parlato in una tavola rotonda dedicata agli strumenti dell’amministrazione condivisa, quale leva per innovare e migliorare i progetti di vita delle persone con disabilità. Alla tavola rotonda, moderata da Gianni Autorino, hanno preso parte Serena Spinelli, Assessora regionale alle Politiche sociali, Cristina Maggini, Dirigente dell’Azienda USL Toscana Centro, Andrea Francalanci, direttore Sds area fiorentina nord ovest, Massimo Bigoni, Dirigente della SDS Firenze Nord Ovest e Luca Pazzaglia, Cooperativa Labirinto. Un altro tema che è stato affrontato è stato come far dialogare interventi sociali e sanitari all’interno dei centri diurni per evitare uno “schiacciamento” ad opera degli interventi a forte carattere sanitario.
“Occorre fare i conti con la scarsità di risorse messe a disposizione per le persone con disabilità, che dovrebbero andare a determinare le azioni quotidiane per attivare i percorsi di sostegno e inclusione – ha evidenziato concludendo la mattinata Gianni Autorino – Le risorse sono quanto mai necessarie ed occorre al tempo stesso investire sulla professionalità delle persone”.
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