Il Codice dei contratti pubblici è stato al centro dell’iniziativa seminariale che si è svolta venerdì 27 ottobre a Scandicci (Fi) organizzata dal Dipartimento Produzione e Servizi di Legacoop Toscana.
Giuseppe Gori, dell’Area Economia pubblica e Territorio di Irpet ha presentato lo studio “I lavori pubblici. Dotazione di risorse e riforme per la semplificazione. La riforma dei contratti e l’attuazione dei programmi di investimento”. Dalla ricerca emerge che il mercato dei contratti pubblici registra nel 2022 un ulteriore segnale di ripresa, sia in Toscana che nel resto del Paese, con un una variazione percentuale rispetto al 2016 del 150% in Italia e del 170% in Toscana. Rispetto al 2016 si è avuta una crescita di tutti i mercati ma l’incremento maggiore è quello registrato nel mercato dei lavori pubblici, i cui volumi quasi quadruplicano. L’impatto dei progetti del PNRR/PNC sul mercato dei lavori pubblici sembra comunque limitato: in Toscana, solo il 29% delle procedure avviate a partire dal 2022 risulterebbe riconducibile al Piano.
Marco Mingrone, dell’ufficio legale di Legacoop ha affrontato alcuni aspetti del Codice dei contratti di interesse per le imprese cooperative come la riduzione dei ribassi medi di aggiudicazione, il cambio del contesto normativo nel settore sociale, la revisione dei prezzi, la scelta del contratto collettivo di riferimento da applicare ai lavoratori impegnati nell’appalto, la partecipazione dei consorzi alle gare, l’equo compenso, il principio di rotazione.
Ivana Malvaso del Settore Contratti Direzione Generale della Giunta Regionale Toscana si è soffermata sul sistema della qualificazione delle stazioni appaltanti evidenziando anche le novità e le sfide legate alla digitalizzazione, a partire dal fascicolo virtuale dell’operatore economico.
Anche Francesco Bavetta di ESTAR è entrato nel merito di alcuni aspetti tecnici e novità previste dal Codice.
Infine, Federico Campatelli di Anci Toscana ha evidenziato l’importanza di un quadro di regole certo per trasformare le risorse in lavori pubblici e servizi ed ha sottolineato come il Codice introduca principi positivi come il principio di risultato e quello della fiducia tra operatori economici e le stazioni appaltanti . Buona parte degli investimenti Pnrr (es riqualificazione edifici) genereranno nei prossimi anni una richiesta di servizi. Campatelli ha sottolineato come la digitalizzazione rappresenti una sfida sia per le stazioni appaltanti sia per gli operatori economici e possa facilitare la standardizzazione di alcune procedure.
Nel corso del dibattito hanno preso la parola Gianluca Fedi, direttore commerciale di Cmsa e Carmine di Palma della cooperativa sociale DI Vittorio
“La mattinata di oggi ci ha consentito di avviare una riflessione rispetto a quello che il nuovo Codice degli appalti comporta per il movimento cooperativo – ha detto il responsabile del Dipartimento Produzione e Servizi di Legacoop Toscana Ivan Ferrucci -. Negli ultimi anni non vediamo in maniera chiara nella nostra regione verso quale modello di servizi si vuole andare (penso alle Rsa o all’ambiente, con il tema della reinternazionalizzazione di diversi servizi), per questo anche alle stazioni appaltanti spetta un cambio di passo. Si parla di coprogettazione e coprogrammazione: anche come cooperazione dobbiamo aver chiaro quale modello di servizi vogliamo costruire”.