Il responsabile del Dipartimento Welfare di Legacoop Toscana Marco Paolicchi ha preso parte il 17 giugno al convegno “Immigrazione, Impresa, Lavoro – Scenari di una Toscana in trasformazione” organizzato da Regione Toscana, Irpet e Anci Toscana al Teatro della Compagnia di Firenze, a cui hanno partecipato gli assessori regionali alla presidenza Vittorio Bugli e al lavoro e formazione Cristina Grieco, il vicedirettore di Irpet Nicola Sciclone, il direttore di Anci Toscana Simone Gheri e numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati e del Terzo Settore.
Il convegno, moderato dal giornalista di SkyTg24 Paolo Fratter, è stato l’occasione per il lancio ufficiale del percorso che porterà alla costituzione di un osservatorio regionale dell’immigrazione con l’obiettivo di raccontare il fenomeno migranti in Toscana approfondendo in maniera scientifica l’impatto che hanno sul tessuto economico toscano le persone che arrivano da altri Paesi.
Paolicchi è intervenuto nel PANEL 1 dedicato a “L’impatto economico del sistema dell’accoglienza sui territori”, insieme a Gianluca Mengozzi (Forum del Terzo Settore Toscana) e Alberto Grilli (Confcooperative- Federsolidarietà Toscana).
Nel suo intervento il responsabile del Dipartimento Area Welfare di Legacoop Toscana si è soffermato su alcuni degli effetti che il “decreto Salvini” sta generando sul sistema di accoglienza diffusa strutturatosi in questi anni sul territorio toscano, a partire dall’impatto occupazionale: “Nel sistema accoglienza sono tante le persone che in questi anni sono state assunte per lavorare con migranti e richiedenti asilo, in Toscana se ne stimano alcune centinaia – ha detto Paolicchi -. Operatori che adesso rischiano adesso di perdere il lavoro”.
Secondo Paolicchi, il sistema dell’accoglienza diffusa ha anche garantito ad esempio “locazioni e interventi di ristrutturazione a vantaggio di privati cittadini o società e lo sviluppo di un indotto locale, legato al consumo di beni di prima necessità. Il mondo del consumo, ma anche quello dei commercianti, delle farmacie, hanno avuto un ritorno importante da questa microeconomia che si è sviluppata a latere dell’accoglienza”.
A giudizio di Paolicchi c’è stato anche un ulteriore effetto indiretto: “Il sistema dell’accoglienza diffusa, salvo rare eccezioni dove possono esserci state delle cattive gestioni, ha prodotto riqualificazione di immobili e di strutture spesso abbandonate ed insicure e quindi maggiore sicurezza, perché questi sono diventati luoghi controllati sia dagli operatori delle nostre cooperative sia dalle forze dell’ordine – ha detto il responsabile dell’Area Welfare di Legacoop Toscana – . Periferie, quartieri, paesi, dove, contrariamente a quello che si crede, il sistema dell’accoglienza ha garantito maggior controllo del territorio e di conseguenza migliore qualità della vita e anche migliori condizioni per le attività economiche di quel posto”.