Il 14 ottobre a Firenze presso New Staz si è tenuta l’Assemblea regionale del Dipartimento Welfare di Legacoop Toscana, primo appuntamento della fase congressuale di Legacoopsociali “Il futuro dal quotidiano”.
Il lavori assembleari sono stati aperti da Assunta Astorino, che ha ricordato l’impegno, mai mancato, da parte delle cooperative sociali in anni difficili, segnati prima dalla pandemia, poi dagli aumenti dei costi energetici, dall’inflazione e dalla guerra, oltre che dalla sottoscrizione del rinnovo del Contratto delle cooperative sociali 2023-2025, con il conseguente impatto sul costo del lavoro.
Dopo i saluti di Daniele Natali, presidente del Consorzio Metropoli, ha preso la parola l’assessora regionale Serena Spinelli che ha evidenziato come la cooperazione sociale rappresenti una parte importante dell’economia regionale, ricordando come la fase attuale sia contraddistinta da un aumento della complessità dei bisogni. A seguire hanno preso la parola gli assessori del Comune di Firenze Nicola Paulesu e Benedetta Albanese.
Eleonora Vanni, attuale Presidente di Legacoopsociali, ha sottolineato nel suo intervento come lavorare in una cooperativa sociale significhi non soltanto fare un lavoro da professionisti, ma partecipare alla costruzione di un contesto sociale più equo e contribuire al benessere delle persone. Le cooperative sociali sono imprese che mettono insieme imprenditorialità e impegno sociale e questi due aspetti devono andare di pari passo.
Numerosi gli interventi delle cooperative: Francesca Galeazzi (Coop Selva), Melina Ricci (Coop Di Vittorio) Roberta Rizzi (Coop Arca) Consuelo Buggiani (Coop Betadue), Michele Vignali (Consorzio Coob) e Cristina Dragonetti (Coop Sintesi Minerva), Marco Paolicchi, vicepresidente Recproca sms.
L’Assemblea ha indicato Gianni Autorino come nuovo Responsabile del Dipartimento Welfare. Autorino ha un Diploma di laurea in Scienze Sociali presso Unifi-Cesare Alfieri. È stato presidente di cooperativa sociale di tipo B dell’area fiorentina e di un Consorzio di Cooperative sociali dell’area metropolitana fiorentina e aretina.
Nella sua Relazione Autorino ha fornito una fotografia aggiornata del Dipartimento, che conta, a fine 2023, 138 cooperative, che saviluppano un giro di affari di oltre 460 milioni di euro per oltre 12mila occupati, dati in aumento del 4% e del 5% sul 2022. “La cooperazione sociale – ha detto Autorino – deve rappresentare un pilastro fondamentale dell’economia sociale, in quanto agisce in settori strategici come l’assistenza sociale, la sanità, l’istruzione e l’inclusione lavorativa contribuendo ad un modello economico alternativo, in cui crescita e sviluppo si misurano non solo in termini di ricchezza materiale, ma anche in base all’impatto sociale positivo generato”. “Il cambiamento demografico, l’automazione del lavoro e la globalizzazione – ha aggiunto – sono temi complessi ma che possono aprire nuove opportunità per la riforma dei sistemi di welfare e quindi nuove opportunità per la cooperazione sociale. Il successo delle nostre azioni dipenderà dalla capacità di coniugare equità e sostenibilità economica, utilizzando strumenti innovativi e coinvolgendo attori pubblici e privati nella gestione delle nuove esigenze della società, oltre a guardare verso nuove forme di aggregazione imprenditoriale”.
L’Assemblea ha nominato i nuovi delegati che prenderanno parte alla 6° assemblea congressuale di Legacoopsociali in programma il 28 e 29 novembre a Roma.
Nel corso dell’Assemblea è intervenuto Massimo Ascari, candidato unico alla presidenza di Legacoopsociali nazionale, che ha posto l’accento su alcuni aspetti: la necessità di dare priorità e riconoscimento alle persone che lavorano nelle cooperative sociale, il bisogno di un’azione lobby più decisa da parte del mondo della cooperazione sociale nei confronti delle pubbliche amministrazioni, fino all’esigenza ormai imprescindibile della cooperazione tra cooperative.
Le conclusioni sono state affidate a Roberto Negrini, Presidente di Legacoop Toscana che si è soffermato sui profondi mutamenti demografici all’orizzone anche in Toscana, l’aumento della popolazione anziana, la diminuzione del numero dei lavoratori e la contrazione di risorse pubbliche a disposizione. “Occorre rafforzare le nostre imprese, attraverso accorpamenti e con progetti di più ampio respiro, anche extra regionali e con il coinvolgimento di soggetti differenti – ha detto Negrini -, in questo modo potremo rispondere alle esigenze del mercato e al tempo stesso garantire ai nostri operatori un lavoro più giusto”.
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