È stata presentata stamattina in conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, alla presenza dell’assessore all’Immigrazione della Regione Toscana Vittorio Bugli, la “Carta degli intenti” del terzo settore toscano per un sistema di accoglienza non governativo e accompagnamento diffuso.
Forte dell’esperienza promossa con successo dalla Regione Toscana fin dal 2011 – quel modello di accoglienza diffuso su tutto il territorio che ha aiutato l’inserimento dei nuovi ospiti nelle comunità – una serie di realtà del terzo settore toscano hanno deciso di unirsi e coordinarsi per fare fronte comune, ognuno in base alle proprie risorse e competenze, offrendo soluzioni che si inseriscano e rafforzino questo modello alternativo e che rispondano alle esigenze di coesione e di inclusione sociale e lavorativa di tutti i cittadini, italiani e non, in stato di marginalità.
La Carta vede tra i promotori alcune cooperative sociali aderenti a Legacoop Toscana e lo stesso Dipartimento Welfare di Legacoop Toscana.
Nel testo, che propone più misure, si parla di risposta all’emergenza abitativa, di costruzione di piani individuali per la formazione e la ricerca di lavoro, di formazione linguistica, di informazione giuridica, di sostegno e tutela alle donne vittime di tratta ma anche di azioni di comunicazione innovative per una contro-narrazione efficace sul tema.
Questi i promotori della “Carta degli intenti”, che è aperta a eventuali nuove adesioni: Diaconia Valdese Fiorentina, Cooperativa Sociale C.A.T., Associazione “Progetto Accoglienza” Borgo San Lorenzo, COSPE onlus, Oxfam Italia Intercultura, Legacoop Toscana Dipartimento Welfare, Arci Firenze, Associazione Progetto Arcobaleno, Consorzio Sociale Martin Luther King, Misericordia Barberino-Tavarnelle, Associazione Le C.A.S.E. Onlus, C.N.C.A. Toscana, Cooperativa Sociale Pane e Rose, Consorzio Metropoli società cooperativa sociale a r.l. , Alice cooperativa sociale, Gli Altri cooperativa sociale.
“Durante il prossimo Consiglio regionale sarà discussa la legge sui ‘diritti samaritani’, proposta dalla giunta nei mesi scorsi per garantire tutela sanitaria, cibo e un ricovero temporaneo per chi, italiano o straniero, si veda negati questi bisogni essenziali”, ha detto l’assessore Bugli.
La giunta regionale ha inoltre approvato nelle scorse settimane una delibera che fissa gli indirizzi di un prossimo avviso pubblico che integrino l’azione delle istituzioni con quella dell’associazionismo facendo sistema tra tutti i soggetti che hanno a cuore i diritti delle persone.
La sfida è sperimentare forma innovative di welfare di comunità per la crescita delle competenze e l’inserimento lavorativo, per l’inclusione sociale e la tutela dei diritti in favore delle persone e delle famiglie che si trovano in uno stato di particolare precarietà sociale. Saranno finanziati, sotto forma di progetti pilota, interventi di accoglienza temporanea, di accompagnamento all’autonomia e al pronto intervento sociale, attività di orientamento e di consulenza a carattere giuridico-legale, attività di orientamento ai servizi e di crescita della competenze. Si punterà molto, infine, sulle opportunità di vedere impegnate le persone in attività di pubblica utilità e di inserimento.