Secondo il Global Gender Gap Report 2024 pubblicato dal World Economic Forum, l’Italia si colloca all’87esima posizione su 146 Paesi analizzati per parità di opportunità tra uomini e donne e negli ultimi due anni ha perso ben 24 posizioni. Per opportunità e partecipazione economica il nostro Paese è in posizione 111, mentre per differenza tra reddito guadagnato da donne e uomini è al 108° posto.
In Italia gli uomini in posizione di vertice aziendale sono il 96% del totale. Le amministratrici delegate sono il 4 per cento del totale.
Sono alcuni dei dati forniti oggi dall’economista Azzurra Rinaldi, che insegna Economia Politica all’Università Unitelma Sapienza dove dirige la School of Gender Economics, nel corso dell’iniziativa “Oltre il soffitto di cristallo: la leadership femminile vista dal punto di vista della cooperazione”, che si è tenuta a Firenze in piazza SS. Annunziata nella terza e ultima giornata de “La cooperazione in Festa”.
Secondo l’ultimo Report INPS, ha aggiunto ancora Rinaldi, in Italia è occupato solo il 52,5 per cento delle donne, contro il 70,4 per cento degli uomini. 1 donna su 5 è costretta a lasciare il lavoro dopo la maternità e la decisione di lasciare il lavoro è determinata per il 52% da esigenze di conciliazione e per il 19% da valutazioni economiche. Secondo il Rendiconto di genere 2024 di INPS, tra i 15 e i 64 anni è inattivo il 42,3 per cento delle donne e il 24,3 per cento degli uomini. Nei contratti a tempo indeterminato il gender gap per le figure di quadri e dirigenti è eclatante: solo il 21,1% dei dirigenti è donna, mentre nei contratti da quadri le donne rappresentano il 32,4% del totale. Le donne italiane, inoltre, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro si fanno carico del 74% del totale delle ore di lavoro non retribuito di assistenza e di cura.
Infine, secondo il report OCSE “Education at a Glance 2024” le giovani laureate italiane di età inferiore ai 34 anni guadagnano il 58% in meno rispetto ai coetanei maschi a parità di istruzione e competenze.
“La questione femminile sul lavoro non è ancora risolta, c’è ancora molto da fare e abbiamo bisogno del contributo di pensiero di donne che ce l’hanno fatta – ha detto nel suo intervento la vicepresidente di Legacoop Toscana Irene Mangani -. Nel movimento cooperativo la percentuale di lavoratrici è più alta rispetto alle imprese private, ma questo vale soprattutto nei settori a minore valore aggiunto. Servono percorsi di crescita, opportunità di formazione, un pensiero concreto sulla conciliazione vita-lavoro, perché in questo Paese la maggior parte di quello che chiamiamo il lavoro familiare resta sulle spalle delle donne, a prescindere dalla classe sociale e dal grado di istruzione. Non possiamo accontentarci di essere un po’ meglio degli altri: il ruolo del movimento cooperativo è quello di essere avanguardia e trovare le risposte adeguate a garantire la parità effettiva”.
All’iniziativa, moderata dalla giornalista Marianna Aprile, sono intervenuti Daniela Mori presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Francesca Federzoni presidente di Politecnica, Michela Vogrig presidente del Consorzio COSM, Annamaria Ricci, presidente di 4Form, Simone Gamberini Presidente Legacoop nazionale.
Nel pomeriggio spazio a giovani, startup e nuove tecnologie con un evento organizzato da Indicoo, l’Incubatore diffuso per Cooperative di Legacoop nazionale e Coopfond.
È stato presentato il Quaderno Circolo Rosselli “Toscana regione d’Italia” con Valdo Spini, Andrea Puccetti e Lavinia Elisabeth Landi.