Individuare progetti pilota da accompagnare e con cui sviluppare un percorso che porti alla nascita di nuove cooperative di comunità, o sviluppare i progetti di cooperative di comunità già esistenti per dar loro nuova linfa. È l’obiettivo emerso dalla prima Giornata di formazione sulle Cooperative di Comunità, organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane insieme a Legambiente e Anci Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana. A concludere i lavori è stato l’assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli, che ha manifestato la volontà della Regione di seguire e accompagnare i percorsi che nasceranno nei prossimi mesi.
Nel corso dell’iniziativa, che si è tenuta all’Auditorium di Sant’Apollonia, cinque realtà provenienti da diverse zone d’Italia hanno raccontato la loro storia e la loro esperienza: il Teatro Povero di Monticchiello (Toscana), la Valle dei Cavalieri (Emilia Romagna), Faber City e Comunità Cooperativa Melpignano (Puglia) e La Paranza (Campania).
“Le cooperative di comunità rappresentano un’opportunità imperdibile per alcuni territori della nostra regione, sono ad oggi lo strumento principale per impedire lo spopolamento dei nostri borghi più belli e allo stesso tempo creare opportunità di lavoro per i giovani”, ha spiegato Irene Mangani, coordinatrice di Generazioni Legacoop Toscana.
Nel corso della mattinata sono intervenuti Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, Simone Gheri di Anci Toscana, Alessandro Giaconi, presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane della Toscana, Albino Caporale della Regione Toscana, Paolo Venturi di AICCON (Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit) e Daniela Toccaceli dell’Accademia dei Georgofili.
Nel pomeriggio si è poi svolto a Palazzo Strozzi Sacrati un laboratorio di approfondimento sulla nascita di cooperative di comunità in Toscana organizzato da Legacoop Toscana e Legambiente, con la partecipazione in qualità di formatori di Pegaso Network e 91C: Coworking Space e Coworking Caffè.
Teatro Povero di Monticchiello
Agli inizi degli anni ’60 il borgo di Monticchiello (SI) attraversa una profonda crisi legata all’eclissi del sistema economico e sociale che aveva caratterizzato per secoli la sua esistenza: la mezzadria. Lavoro, cultura e tradizioni vanno scomparendo e la popolazione si dimezza. In un paese senza un teatro viene così deciso di aggregarsi attorno a un’idea di teatro in piazza: una forma di spettacolo che diverrà presto tentativo di ricostruzione collettiva e ideale del senso delle proprie vite. Nasce così il progetto del Teatro Povero di Monticchiello. Una forma di resistenza alla crisi. Nel 1980 nasce la “Compagnia Popolare del Teatro Povero di Monticchiello Soc. Coop.”, che si occuperà sempre più anche della gestione di attività sociali e assistenziali alla comunità. Oggi il borgo conta poco più di 200 abitanti, dopo un progressivo spopolamento che ha fatto sì che nel tempo si riducesse anche l’erogazione dei servizi. La Cooperativa di comunità, che conta circa 200 soci, si è così impegnata ad attivare alcuni servizi rivolti ai cittadini e legati al turismo. Attualmente il Teatro Povero gestisce, grazie al personale dipendente e alla collaborazione dei soci, ufficio turistico, ristorazione nel periodo degli spettacoli e nei ponti primaverili, museo, servizi in ambito sanitario e altro ancora.