Diversi punti di vista, spunti, provocazioni si sono avvicendati all’Educatorio del Fuligno a Firenze nel corso del secondo appuntamento del ciclo Fare cooperazione oggi. Riflessioni oltre la crisi, che ha visto intervenire rappresentanti del mondo accademico e della cooperazione.
Dopo i saluti del vicepresidente Legacoop Toscana Leonardo Cianchi, Alessandra Gasperini di Scuola Coop ha introdotto il tema della economia collaborativa declinata come alleanza per cooperare e quello della “partnership di senso”.
Andrea Rapisardi, presidente della cooperativa LAMA, ha sintetizzato i principali risultati della ricerca sull’economia collaborativa elaborata con la Fondazione Unipolis.
Leonardo Becchetti, professore a Tor Vergata e docente della Scuola di Economia ha sottolineato la necessità di lavorare ad una gestione democratica della piattaforma, che è la vera innovazione dell’economia collaborativa. Il voto con il portafoglio, illustrato anche da una apposita formula matematica, è stato il protagonista del suo intervento: l’economia collaborativa ha coinciso con il risveglio della partecipazione, con un nuovo modo dei consumatori consapevoli di poter scegliere da che parte stare e a quale valori aderire. Un fenomeno che può crescere e che influenzerà positivamente il futuro.
Vanni Rinaldi, responsabile dell’ufficio Energia Ambiente e Innovazione di Legacoop, ha esordito con le tesi del professore statunitense Trebor Scholz sulle criticità della sharing economy per continuare valutando le alternative ad un modello che fra le varie caratteristiche distintive ha la possibilità di condividere tutto meno le proprietà e i profitti delle piattaforme che gestiscono gli scambi fra pari. Il modello attuale, ha spiegato Rinaldi, può essere superato continuando a guardare alle basi della cooperazione, lavorando attivamente sulla digitalizzazione degli scambi, ma anche della rappresentanza. Se i tassisti di Uber stanno pensando alla costituzione di cooperative per risolvere gli attuali problemi del loro sistema, chi può fare meglio della cooperazione in questo mondo 4.0?
Sara Guidelli ha attualizzato la riflessione sull’economia collaborativa focalizzando l’attenzione sul settore agricolo, dove la cooperazione garantisce qualità, salubrità, sostenibilità e tracciabilità, tutti fattori che la disintermediazione può mettere a rischio. Per questo per Guidelli occorre distinguere fra la collaborazione, che identifica una condivisione dei mezzi, e la cooperazione, che unisce alla condivisione dei mezzi quella dei fini. I prossimi passaggi? Sfruttare il vantaggio competitivo, comunicare meglio, valorizzare l’e-commerce e velocizzare la digitalizzazione delle piattaforme.
Comune determinatore di tutti gli interventi, infatti, è stato il riconoscimento della necessità di procedere sulla strada della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica, mantenendo saldo il “set” distintivo di valori cooperativi, quelli che possono dare all’economia collaborativa una marcia in più.