Dal “bore out”, ovvero la noia estrema che denota una profonda insoddisfazione lavorativa, al “quiet quitting” cioè la scelta del dipendente di eseguire il minimo indispensabile nel rispetto delle proprie mansioni e del proprio orario di lavoro: sono alcuni dei nuovi neologismi legati al mondo del lavoro che stanno emergendo tra le nuove generazioni e che raccontano nuove tendenze, modi di vedere e fenomeni in atto. Se n’è parlato stamani a Firenze a “La cooperazione in Festa” (la rassegna promossa da Legacoop Toscana col patrocinio del Comune di Firenze in piazza Santissima Annunziata, in programma fino a domani venerdì 23 maggio) in una iniziativa a cui hanno partecipato 300 studenti, a cui è intervenuta la linguista Beatrice Cristalli.
A seguire, un confronto con professori, studenti e cooperatori moderati da Irene Soave, a cui hanno preso parte Maura Latini, Asia Baldini, Mauro Silvestri, Marisa Raffele Adamo, Lisa Ambrosi, Silvano Zipoli e Jan Porreca.
“I nuovi neologismi raccontano fenomeni che stanno venendo a galla e in questo le nuove generazioni hanno una grande responsabilità – sottolinea Beatrice Cristalli – per esempio i giovani non usano più il termine carriera, quindi non la interpretano più in modo gerarchico: il mondo del lavoro non è il centro di tutto ma un elemento che sta dentro le nostre giornate. Il work life balance è una delle caratteristiche che le nuove generazioni reclamano fortemente nei colloqui e nelle assunzioni”.
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In serata la lettura “Di ferro e di fuoco. Storia di un eroe invisibile” di Loriano Macchiavelli, Mauro Maggiorani e Salvatore Alongi con Riccardo Goretti accompagnata dalle “Lasagne della liberazione” per gli 80 anni di Camst.